Divenuto comproprietario e direttore di una clinica di lusso, il dottor Tersilli continua la sua scalata. I clienti facoltosi vengono trattenuti nella casa di cura oltre il tempo necessario, mentre i mutuati sono respinti con i pretesti più vari. Ma ben presto i collaboratori del cinico primario lo abbandonano compatti, seguiti dalla totalità dei degenti, preoccupati della situazione. Rimasto solo nell'enorme e moderno edificio, Tersilli medita sul suo fallimento. Ma sarà sua madre, di ritorno dalla Svizzera dove si è sottoposta a una cura di ringiovanimento, a dargli l'idea per uscire da quella brutta situazione: Villa Celeste sarà riconvertita in un centro per signore ricche e mature disposte a qualsiasi sacrificio pur di riacquistare lo splendore degli anni giovanili.